ADNP nota per la sindrome autistica è un marker di risposta allo stress

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 07 dicembre 2019.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Negli ultimi decenni, i risultati della ricerca hanno impartito e ribadito una lezione che purtroppo non è stata appresa ancora da tutti: non esistono molecole nel cervello identificabili con una singola macro-funzione, ma ciascun tipo molecolare prende parte a vari processi, e proprio il mosaico composto dalle miriadi di tessere dei ruoli funzionali potrà consentire la ricostruzione delle vie seguite dall’evoluzione nella progressiva edificazione di quell’organo che è stato definito l’oggetto più complesso dell’universo.

Non meraviglia, dunque, che una proteina conosciuta perché alcune sue forme mutate causano una sindrome autistica, possa rivelare con il suo comportamento un’attività tanto diversa dai processi cognitivi quale è la reazione ad un fattore di stress.

Shlomo Sragovich, Illana Gozes e colleghi di un gruppo israeliano, nel cui Laboratorio per la ricerca sui Fattori di Crescita è stata scoperta e caratterizzata per la prima volta la proteina ADNP (activity-dependent neuroprotective protein), hanno condotto uno studio articolato in una ricerca su topi, in particolare adottando un modello murino di aploinsufficienza-Adnp, e un’osservazione sperimentale sull’uomo, per valutare il ruolo nello stress di questa proteina. I risultati ottenuti sono molto interessanti.

Prima di esporre in sintesi il contenuto dello studio, si ricorda che l’ADNP ha un ruolo essenziale per la formazione del cervello dei mammiferi ed è codificata da uno dei principali geni che presentano mutazioni de novo responsabili di sindrome autistica, specificamente della Sindrome ADNP.

(Sragovich S., et al. The Autism-Mutated ADNP Plays a Key Role in Stress Response. Translational Psychiatry 9: 235, 2019 – Epub ahead of print doi: 10.1038/s41398-019-0569-4, 2019).

La provenienza degli autori è la seguente: The Lily and Avraham Gildor for the Investigation of Growth Factors, The Elton Laboratory for Neurondocrinology, Department of Human Molecular Genetics and Biochemistry, Sackler Faculty of Medicine, Sagol School of Neuroscience and Adams Super Center for Brain Studies, Tel Aviv University, Tel Aviv (Israele); functional brain Center, Wohl Institute for Advanced Imaging, Sourasky Medical Center, Tel Aviv (Israele).

La ADNP fu scoperta come proteina la cui mutazione de novo si faceva responsabile di un disturbo dello spettro dell’autismo, denominato Sindrome ADNP e caratterizzato da ritardo globale dello sviluppo, disfunzioni motorie, disturbi della comunicazione verbale e deficit cognitivi.

Nel laboratorio in cui è stata scoperta e caratterizzata ADNP è stato sviluppato un unico modello murino di aploinsufficienza-Adnp, caratterizzato da evidenti deficit cognitivi e sociali. Questo modello murino riproduce la Sindrome ADNP umana in termini di densità sinaptica, pattern di espressione genica e profilo di sviluppo motorio e intellettivo[1]. L’ADNP è regolata dal peptide vasoattivo intestinale (VIP) e dal PACAP (pituitary adenilate-cyclase-activating peptide), che era stato indipendentemente identificato come un regolatore principale (master regulator) sessualmente divergente della risposta allo stress. Su questa base, i ricercatori hanno avviato una sperimentazione volta al fine di accertare l’impatto del genotipo Adnp e l’efficacia del pre-trattamento PACAP in topi Adnp+/- sottoposti a condizioni stressanti.

Sono state rilevate significative differenze sessuali nella risposta: i maschi Adnp+/- erano molto più sensibili allo stress nei test di riconoscimento dell’oggetto e di riconoscimento sociale, mentre le femmine apparivano più vulnerabili nei test del campo aperto e del labirinto elevato (plus maze test). Una precisa correlazione è stata riscontrata nei topi fra l’espressione splenica di Adnp e i livelli di corticosteroidi plasmatici, da una parte, e cognizione e comportamento ansioso, dall’altra.

Questi risultati sono stati poi impiegati per condurre osservazioni nella nostra specie. In particolare, sono state rilevate correlazioni tra l’espressione di ADNP e i contenuti di cortisolo da stress in un campione di giovani di sesso maschile.

In conclusione, la stima qualitativa e quantitativa dei risultati, per il cui dettaglio si rinvia il lettore al testo integrale dell’articolo originale, indica la possibilità di assumere ADNP quale indicatore (marker) di risposta allo stress.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di studi di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-07 dicembre 2019

www.brainmindlife.org

 

 

 

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[1] Cfr. Sragovich S., et al., Translational Psychiatry 9: 2, Jan 15, 2019.